Quando l’uomo ruba l’anima a una donna


Salvino Cavallaro – Le frequenti denunce di questi ultimi giorni sulle molestie sessuali nel mondo dell’arte, mi fanno pensare all’abuso di potere dell’uomo, consapevole com’è della sua forza decisionale per il futuro della sua preda prescelta. E’ il ricatto della vergogna, dell’immonda bassezza che riduce la persona a una specie indefinita dell’essere. Più di 150 artiste, curatrici e direttrici di musei hanno firmato una lettera per denunciare le molestie sessuali nel mondo dell’arte. Ma potremmo elencare innumerevoli altri fatti avvenuti in altri campi professionali, in un quotidiano che non tiene conto della dignità della persona perché donna, ma approfitta della sua fragilità per promettere la realizzazione dei sogni cullati sin da bambina. Il successo, il denaro, la ricchezza, i profumi e i balocchi racchiusi nel losco intendere di un sesso imposto a comando, che prescinde da ogni senso meritocratico legato alla propria professione. “Siamo galleriste, artiste, scrittrici, editrici, curatrici, direttrici, amministratrici di beni artistici, assistenti, stagiste, lavoratrici nel campo dell’arte, e siamo state palpeggiate, scalzate, molestate, trattate come bambine, disprezzate, minacciate e intimidite da coloro che si trovano in una posizione di controllo”, così si legge in una delle tante lettere di donne che denunciano non soltanto molestie sessuali, ma anche discriminazioni in campo lavorativo. E ci sono anche attrici molestate nel campo del cinema che ne confermano l’abuso sessuale. Dopo lo scandalo che ha coinvolto il produttore americano Harvey Weinstein, una valanga di accuse è stata fatta anche sul cinema italiano. A partire dalla denuncia di Asia Argento, molte attrici hanno trovato il coraggio di parlare, di uscire allo scoperto e rendere pubblico quello squallido sistema di ricatti e molestie che riguarderebbe registi e produttori italiani.

E’ la vergogna di atteggiamenti che sminuiscono il valore della persona, che la rendono fragile agli impulsi sessuali che nulla hanno di normale se imposti con l’esigenza di sfogarli attraverso il ricatto: “Fai questo e io ti prometto di lavorare in una parte importante del mio film. Farò di te una star di successo”. Codarda promessa che si prende gioco della persona e la induce a cadere nella ragnatela della facile realizzazione del proprio sogno. Ma cosa vuol dire raggiungere il successo se dentro di te qualcosa di puro è stato sporcato? E così pensiamo ai valori di cui non si tiene più conto in una deriva d’immoralità che ha quasi assunto i connotati del “così fan tutti”. Già, ma prima di sapere di essere perseguiti dal punto di vista legale, coloro i quali hanno abusato del proprio potere per scopi di ricatto (in questo caso sessuale), devono sapere che hanno rubato l’anima, e cioè la parte più importante dell’essere umano, provocando ferite che probabilmente non si rimargineranno mai più in quelle ragazze che sono state preda di irrefrenabili e sporche follie sessuali.

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